Il prezzo medio della benzina praticato sulla rete stradale oggi, 30 agosto 2023, in Italia è € 1,951 (in crescita rispetto ai € 1,948 del giorno precedente), mentre sulle autostrade è € 2,025 (in crescita rispetto ai € 2,023 del giorno precedente).

La provincia dove il prezzo medio giornaliero stradale è più elevato è Nuoro, seguita da Bolzano e Crotone. È invece a Sondrio che il prezzo medio giornaliero stradale è più basso, poi vengono Ancona e Treviso.

COME E’ COMPOSTO IL PREZZO DELLA BENZINA?
Il costo attuale del carburante è composto sostanzialmente da tre parti: il costo netto del combustibile, incluso il guadagno dei gestori delle pompe, le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA).

LE TASSE SULLA BENZINA
In riferimento alla benzina la componente fiscale è pari al 58%, decisamente superiore al prezzo industriale (42%). Considerando la rilevazione del Mase del 9 gennaio 2023 e quindi dopo la reintroduzione delle accise (primo gennaio 2023) su un prezzo della benzina di 1,812 euro/litro la componente fiscale è pari a 1,055 euro/litro mentre quella industriale 0,757 euro/litro. Della componente fiscale 0,728 euro/litro sono accise mentre 0,327 euro/litro è IVA (al 22%).

LA COMPOSIZIONE DEL PREZZO DEL GASOLIO
Leggermente differente invece la composizione del prezzo del gasolio. In questo caso la componente fiscale del prezzo è inferiore a quella industriale, 45% (0,777 euro/litro) rispetto al 55% (0,940 euro/litro). le accise per il diesel – sulla base del prezzo di dicembre di 1,717 euro/litro – valgono 0,467 mentre l’iva (al 22%) 0,319 euro/litro.
La materia prima vale 0,773 euro/litro, il margine lordo 0,167. sulla materia prima le quotazioni internazionali e l’effetto euro/dollaro sono pari al 45% mentre il matrgine vale il 10% del prezzo sul quale l’operatore puo agire per modificare il prezzo alla pompa.

In sostanza il 60% circa di ciò che paghiamo di carburante sono tasse, il resto è il costo industriale.

QUALI SONO LE ACCISE CHE PAGHIAMO
L’introduzione delle accise sul carburante risale agli anni ’30, allo scopo di ottenere entrate cospicue nelle casse dello stato in breve tempo e con minimi esborsi da parte del singolo cittadino. Una soluzione perfetta per situazioni di calamità naturale, emergenza o – visto il contesto della loro introduzione – guerre.

Inoltre, un decreto legge del 1999 conferisce facoltà alle singole regioni di imporre a loro volta una accisa autonoma sul carburante.

Detto questo, quali sono gli eventi storici o naturali per i quali paghiamo tutt’oggi accise ogni volta che facciamo rifornimento?

Ecco solo una parte della lista:

Le oscillazioni di prezzo dipendono dall’indice Platts, cioè il valore dei carburanti a livello internazionale, rilevato quotidianamente.

COSA FA IL PLATTS
Il Platts è un’agenzia specializzata fondata nel 1909 con sede a Londra, che definisce il valore, in dollari americani, a cui una tonnellata di benzina o di gasolio può essere venduta dalle raffinerie.
Il Platts esprime il valore effettivo dei prodotti raffinati, basato sugli scambi fisici in un determinato giorno e in una determinata aerea. 
Per rilevare le quotazioni del greggio si apre la cosiddetta Platts window, cioè una finestra virtuale in cui convergono domanda e offerta da parte delle compagnie petrolifere, delle società di trading e delle banche d’affari. A quel punto Platts utilizza le informazioni per stabilire qual è il valore, in dollari, a cui una tonnellata di benzina o di gasolio può essere venduta dalle raffinerie. 

Attenzione quindi: il riferimento corretto per valutare l’andamento dei prezzi dei carburanti non è il greggio ma il valore dei prodotti raffinati scambiati sul mercato internazionale rilevati quotidianamente dal Platts.

Gli indici Platts sono il parametro di riferimento per il 90% delle prime 250 compagnie energetiche del mondo e per il 100% dei primi 50 operatori elettrici e del gas.

Il Platts stabilisce giorno per giorno il valore del barile di Brent,  sulla base della produzione di 19 differenti campi petroliferi tutti situati nel Mare del Nord.

CHE COS’E’ IL BRENT
Il Brent è il benchmark per il greggio del Mare del Nord ed è il riferimento per il mercato europeo. Il nome deriva da un giacimento petrolifero, quello di Brent, scoperto nel 1971.

Malgrado la sua sia una produzione limitata, il Brent fa da riferimento a livello mondiale e il suo prezzo viene utilizzato per prezzare circa i due terzi del greggio a livello mondiale. Quando viene indicato il prezzo del petrolio al barile, solitamente si intende il Brent.

Altri benchmark sono il  West Texas Intermediate (WTI) utilizzato per il petrolio americano e il Fateh, l’indice di riferimento per il petrolio arabo.

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