Il trasporto su gomma rappresenta la modalità di spostamento delle persone e delle merci più diffusa. Presenta numerose controindicazioni, per morti e feriti dovuti agli incidenti stradali,  per i consumi di combustibili fossili e per l’inquinamento dell’aria.
Tenendo conto del fatto che nella UE tre quarti dei beni viaggiano su gomma, non è difficile capire il motivo per il quale le emissioni di anidride carbonica, generate negli ultimi venti anni dai mezzi pesanti in Europa,  abbiano fatto registrare un aumento di più del 30%.

In che cosa consiste il trasporto internazionale su gomma?
E’ rappresentato dal trasferimento di merci via terra tra due Paesi: può contemplare o meno l’attraversamento di altri Paesi. 

Quali sono i mezzi che vengono utilizzati per il trasporto su gomma?
Gli autotreni e gli autoarticolati sono i mezzi che vengono usati più di frequente. 

*L’autoarticolato è un complesso veicolare che si compone di un trattore stradale e di un semirimorchio, con un’appendice la cui lunghezza non può superare i 13 metri e 60 centimetri. Per ciascuna parte del viaggio è possibile impiegare un trattore differente: ecco perché gli autoarticolati si rivelano in linea con le esigenze del trasporto combinato. La possibilità di spostare semirimorchi diversi con un solo trattore stradale permette di ottimizzare e ridurre i tempi di lavoro. 

*L’autotreno, invece, comprende una motrice autocarro e un rimorchio: i volumi di carico che possono essere supportati sono superiori rispetto a quelli garantiti dagli autoarticolati, ma la controindicazione principale riguarda la scarsa flessibilità degli accoppiamenti. 

In Italia cresce sempre di più la percentuale di trasporto merci su gomma.
Dai van fino agli autoarticolati, l’indotto italiano si muove sempre più su gomma. 
Secondo il report diffuso dal Ministero dei Trasporti e delle Indrastruttue, nel secondo trimestre di quest’anno, il trasporto merci su gomma ha continuato a crescere, facendo registrare un buon +7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, superando, dato da non sottovalutare, il livello pre-pandemia del 2019.

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